Le tecniche di stampa che trovano impiego nella realizzazione di packaging personalizzato, sono:
• Stampa offset • Stampa a trasferimento termico • Stampa flessografica
Nell’ultimo anno, si sta diffondendo e affermando una tecnica di stampa già molto conosciuta in altri contesti, la stampa Digitale. L’entrata decisa sulla scena della stampa digitale è dovuta a molti fattori, principalmente riconducili a tre elementi base:
• Quantitativi ridotti • Alta qualità di stampa • Tempi di realizzazione
Queste sono solo i tre fattori principali che hanno favorito la diffusione di questa tecnica di stampa per la realizzazione di packaging personalizzato,
ma non sono da trascurare anche altri aspetti:
• Stampa in quadricomia • Nessun costo di impianto stampa • Modifiche alla grafica immediate
In ultimo, ma non meno importante, la possibilità di utilizzare il packaging come strumento di marketing e veicolo di comunicazione,
sfruttando le dinamiche alla base della stampa digitale.
Un imprenditore può supportare e veicolare un certo tipo di comunicazione sul packaging, relativamente alla campagna in atto, per poi essere nella condizione di ripetere l’operazione variando il messaggio per la campagna successiva anche se in continuità, con i quantitativi minimi necessari. Un’azienda ha bisogno di testare un packaging sul mercato e verificarne gli effetti: con la stampa digitale è possibile la realizzazione di solo 100 pezzi del prodotto. Sono solo due esempi di utilizzo, che identificano uno scenario importante nell’applicazione ed utilizzo della stampa digitale nel packaging.
Ogni tipologia di stampa racchiude punti di forza e minus. Passiamo a comparare la stampa digitale con le altre tecniche di stampa andando a capire perché esce vincente. La differenza principale tra la stampa digitale e le altre tipologie di stampa, è l’uso dei colori; la digitale è una stampa in quadricromia, dove per quadricromia si intende la possibilità di combinare tra loro i quattro colori base: Ciano, Magenta, Giallo e Nero, con una resa qualitativa dei colori altissima.
Questa possibilità la troviamo nella stampa offset con costi e quantitativi nettamente superiori e nella stampa flessografica, ma con costi impianti stampi importanti e quantità da realizzare altissime. In quadricromia non è possibile stampare a trasferimento termico, dove sono possibili solo realizzazioni ad un colore.
Una seconda differenza sono gli impianti stampa e conseguenzialmente i loro costi. La stampa digitale, non ha necessità di impianti stampa, una volta definita la grafica che necessita per tutti i tipi di stampa, siamo pronti per far partire i processi di stampa.
Tutto ciò non avviene per tutti gli altri tipi di stampe dove necessitano i famosi “clichè”, con i costi relativi:
l’offset ha bisogno delle “lastre” per la stampa, il trasferimento termico ha bisogno di un impianto in zinco o ottone, la flessografica ha necessità dell’impianto in foto polimero. Gli impianti stampa necessari hanno tutti un costo, che partendo dal più economico, quello della stampa a trasferimento termico, si arriva all’impianto per la flessografica, il più costoso, passando dalla stampa offset.
Conseguente al punto precedente, emerge una ulteriore differenza: i tempi di consegna del prodotto. La stampa digitale consente la resa disponibile del prodotto stampato in 24 ore dopo la definizione della grafica, tempi non paragonabili agli altri tipi di stampa, dove parlare di giorni ed arrivare a mesi di consegna non è atipico. Altro vantaggio della stampa digitale è l’utilizzo di inchiostri idonei al contatto alimentare e senza additivi chimici. L’utilizzo di questi
inchiostri, oltre a tutelare il consumatore, sono “Ecofriendly”, ad impatto ambientale zero. Queste due caratteristiche, sono presenti, di norma, solo nella stampa flessografica e non contemplate negli inchiostri della stampa offset e nelle pellicole del trasferimento termico. Sempre in ottica di “impianti stampa”, una modifica della grafica nella stampa digitale, non prevede costi aggiuntivi, per tutti gli altri tipi di stampa, una modifica seppur minima, determina l’allestimento di un nuovo impianto stampa dedicato, rendendo il precedente non piu’ utilizzabile, di conseguenza una ripetizione del costo.
Parliamo adesso di quantitativi di stampa; su questo argomento non possiamo parlare di differenze, siamo su dinamiche di ragionamento completamente diverse. Se dobbiamo personalizzare una tovaglietta per la nostra attività di ristorazione in offset, dobbiamo prevedere per raggiungere un prezzo interessante relativamente alla tipologia di stampa, 50.000 pezzi e aggiungere i costi impianto stampa; se lo stesso prodotto lo realizziamo in flessografia, oltre al costo importante dell’impianto stampa (il più costoso), dobbiamo prevedere la stampa di 30.000 pezzi. Nella stampa digitale posso realizzare anche 100 pz senza costi impianto stampa. Rimane quindi, in funzione dei plus della stampa digitale, la possibilità di utilizzare il packaging come strumento di marketing a tutti gli effetti, rispettando quantità necessarie per le campagne, costi relativi e flessibilità operativa che è propria della stampa digitale, cosa che non è duplicabile con gli altri tipi di stampa che abbiamo analizzato.
Per concludere: andando ad elencare tutti i vantaggi che la stampa in digitale offre nei confronti della altre, spiccano: nessun costo di impianto stampa; i tempi di consegna rapidi, la possibilità di realizzare piccole quantità, massima qualità di stampa grazie alla quadricromia ad alta risoluzione e la tranquillità di lavorare per all’ambiente grazie agli inchiostri alimentari che vengono utilizzati.
La stampa digitale ha reso la personalizzazione del packaging, uno strumento alla portata di tutti, veloce, pratico, economico e di altissima qualità.